Più Napoletane di queste non si può

Da quando mi occupo di pizza, ho sempre dedicato la maggior parte del tempo allo studio di nuovi impasti e nuovi condimenti ed osservando questi ultimi è facile notare come io prediliga le pizze bianche rispetto a quelle rosse. Come fosse una maledizione, i miei figli mangiano esclusivamente Marinara! Sembra vogliano canzonarmi: “Tu fatti pure i tuoi viaggi mentali, ma io voglio la pizza semplice”, che guarda caso è proprio la più difficile da realizzare bene. Ma per fortuna la mia ricerca per i pomodori e la mozzarella è stata continua, perché in fondo so benissimo che vincono sempre loro: Margherita, Marinara e Mastunicola, semplici e intramontabili. È stato alla luce di questi ragionamenti che a dicembre ho deciso che il successivo evento sarebbe stato una degustazione di Pizza Napoletana, nei gusti più tipici, quelli che sono il portabandiera della categoria, quelli con pochi ingredienti, ma freschi e gustosi.
La Margherita non poteva assolutamente mancare! Per lei mi è servito un lunghissimo periodo di studio, ma dopo avevo tutto ciò che mi serviva: pomodoro Toscano, Fiordilatte Pugliese e Basilico di Pra.
Per seconda pizza volevo qualcos’altro che fosse sinonimo di napoletanità, cercavo gli Adamo ed Eva degli condimenti, così ho optato per una Salsiccia e Friarielli (Cime di Rapa), ingredienti che sembrano nati per stare insieme, uno compensa l’altro. E se poi a fine cottura aggiungi una bella grattugiata di Provolone del Monaco…allora puoi raggiungere la perfezione!

Per la terza pizza della degustazione ho ripensato a quando, l’anno scorso, a Caserta, mangiai per la prima volta la Multicolor: era semplicemente una bianca con piennoli del vesuvio e “Conciato Romano”, ma me ne sono innamorato subito. In fondo poi il Conciato Romano è SOLO il più antico pecorino al mondo, riesumato dall’Agriturismo “La Campestre” di Caserata. Da quel momento la mia vita cambiò e ad oggi non c’è mai stato un giorno in cui questo fantastico (e costosissimo) formaggio sia mancato nel frigorifero di casa mia.
Avevo trovato le tre pizze napoletane per eccellenza. Ora dovevo solo organizzare e promuovere l’evento al solito posto. Ci sono state talmente tante adesioni che abbiamo dovuto alzare il numero chiuso da 30 a 45, per poi ritrovarci tra una cosa e l’altra con 50 persone presenti in sala. Purtroppo c’è stato qualche contrattempo iniziale a causa della viabilità che ha fatto tardare qualcuno di noi e qualche commensale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta ed è stato un successo.
Le 3 pizze avevano 3 diversi impasti (2 con prefermenti), sempre con base Denti Anima Verace. Per il prossimo evento riproporremo la pizza in teglia e probabilmente presenteremo un nuovo lievitato.

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